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Erica racconta “Il Diario di Don Luigi Signori”

Erica, accompagnatrice del territorio di Rosciate, ci propone un estratto dal diario di Don Luigi Signori, prevosto di Rosciate. Il diario, scritto nel 1920, si presta benissimo alla creazione di un singolare parallelismo con il nostro vivere nel 2020.

ESTRATTO DI UN DIARIO DEL 1920 

Che bel tempo! Siamo al 10 febbraio e non s’è ancora vista neve. Si passò un inverno bellissimo; non freddo, non pioggia, non nebbia, ma ogni giorno bellissimo sole. La gente ha potuto lavorare la sua campagna e ne è contentissima. Ne sia benedetto e ringraziato

Noi ci lamenteremmo perché mancherebbe neve per sciare. Inoltre saremmo molto preoccupati per la mancanza d’acqua in estate.

Strana mancanza! Da 15 giorni mancano i zolfanelli! Non solo a Rosciate ma anche a Bergamo; non se ne trova pur uno a pagarlo un occhio. Bel regalo ci ha fatto il governo col suo monopolio dei zolfanelli. La gente n’è disperata e alza lamenti e imprecazioni al governo. Or manca il sale, or il tabacco, ora la farina, or l’uno or l’altro dei generi di 1^necessità e quel po’ che si può avere, tutto a prezzi altissimi, favolosi. Si sta peggio che in tempo di guerra.

Per il Venerdì Santo. Si erano fatti grandi preparativi per la processione che dovea aver luogo qui la sera del Venerdì Santo. Si è preparato del gran materiale per l’illuminazione di tutto il paese. Ma la pioggia impedì la solenne processione; cessò di piovere alle 10 di sera quando non era più possibile la processione. La popolazione rimase sconsolata, sconfortata, addolorata e ciò molto più quando il dì seguente vide splendere bellissimo sole…per tutto il Sabbato Santo, e domenica di Pasqua un continuo diluviare di pioggia per tutto il giorno. La 2^festa di Pasqua eccoti una bellissima giornata con sole splendido.”

Qui ci comporteremmo in egual modo se non peggio.

Ciliegie. Nessuno ricorda di aver visto a Rosciate tanta abbondanza di ciliegie come quella di quest’anno. Le prime maturate nei primi di maggio si vendettero da L.2.75 a L.3 al Cg. Son prezzi favolosi, ma son prezzi veri, praticati sul mercato di Bergamo”

Ora è tanto se ne raccogliamo per nostro consumo.

    

Un uragano. Il 7 luglio alle 18 ½ si scatenò un orribile uragano sopra la nostra campagna. Cominciò un diluvio di pioggia, poi vento furioso, poi fitta grandine. Si ebbero case scoperchiate, camini rovesciati, piante schiantate, frutta e uva rovinate. Il melicone che era così rigoglioso fu tutto rovesciato per terra; le pesche e le pere che erano in abbondanza in gran parte rovinate. I nostri contadini alle società d’assicurazione contro la grandine han denunciato un danno all’uva del 90 per cento e in certe località sarà ritenuto vero e reale. La gente è restata delusa nelle sue speranze. Si vedeva sotto gli occhi una fiorentissima campagna e ora se la vede devastata. Pazienza!

No comment

I preparativi. Lanciata fin dal febbraio passato l’idea di fare due solennità, una per l’Assunta e l’altra per san Luigi, piacque a tutti e fu accolta con entusiasmo. Si cominciò a pensare e a raccogliere i mezzi per la spesa delle due feste. Si fecero piccole lotterie, una, due volte per settimana; quadretti, statuette, galline, capponi, fiaschi di vino, anelli, orecchini, biancheria, offerte ecc. ecc. messi al lotto, fruttarono dei bei soldi come si vedrà nel rendiconto. Si stabilì che ogni famiglia offrisse allo scopo tutte le uova che le galline facevano in festa e tutte le famiglie furono puntuali e fedeli a far l’offerta d’uova. Si seguitò così fino all’avvicinarsi delle feste. Nella settimana antecedente le feste fu un vero entusiasmo re fervore nella popolazione per far preparativi. In pochi giorni tutte le contrade e le case furono apparate dai nostri contadini con sempreverdi, archi trionfali, tempietti, capelle, grotte, fontane, giardinetti di fiori e sempreverdi. Tutte le porte, tutti i muri, ogni angolo del paese era un giardino: non avresti più riconosciuto le contrade del paese. S’aggiunsero poi circa un centinaio di ricche sendaline, di palloncini senza numero, di varia forma e di vario colore e bandiere pur di vario colore e panneggiamenti e ornati da ogni finestra. … La facciata poi della chiesa era tutta riccamente parata dall’apparatore con ricca roba e con gran numero di palloncini. …un vero lembo di paradiso. In mezzo alla chiesa sotto ricco baldacchino troneggiava la statua della Madonna. …il 15 …..Il 16 altra solennità in onore di San Luigi. …La nostra schola cantorum si fece onore eseguendo ottimamente per questa messa musica liturgica. … Ne sia lode a Dio, alla Madonna e a san Luigi e anche alla popolazione che si prestò tanto volentieri e generosa alla buona riuscita delle feste..

Neanche un mese è passato dalla devastazione ma sono pronti tutti assieme a preparare i festeggiamenti delle due solennità. Probabilmente noi ci staremmo ancora lamentando in attesa di interventi esterni.

tre morti in 6 giorni” settembre Morì B. Giuseppe di Alessandro a 55 anni, due giorni dopo morì L. Ferdinando d’anni 78 e il dì seguente V. Maria d’anni 27. Per il primo e per l’ultima si fecero funerali di 2^ classe e per il L. funerali solenni di 1^ classe.

Freddo e neve. Il 30 e 31 8bre fece un freddo straordinario. Era di tutti la parola: oh! Che freddo! Oh! Che freddo! Si dovette ricorrere a panni pesanti e al fuoco per difendersi. Nessuno però si aspettava quel che è capitato il 1° 9bre, giorno dei Santi: m’alzo di buon mattino e cioè prima delle 4 ½, mi vesto, apro la finestra e vedo…cosa inaspettata! La neve! Sì, proprio neve che copriva tutto e neve già ben alta e continuava a fioccare fin verso le 4 del pomeriggio, quando era alta più di mezzo metro. La gente essendo il dì dei Santo accorse nonostante la neve, alla chiesa, ma povera gente! Facea compassione.”

Un bell’esempio di comunità che unisce le proprie forze per raggiungere un unico obiettivo. Da perseguire anche noi nel 2020 per aiutare a risollevare l’economia del nostro paese durante e dopo questo periodo difficile.
E’ proprio vero che i bergamaschi non li ferma proprio nessuno!